Il pavimento in legno può essere ripristinato allo stato iniziale, riportato a “nuovo”, caratteristica che lo rende estremamente ecologico, non è necessario sostituirlo, salvo gravi deturpazioni.
L’intervento consiste in una sequenza di lavorazioni effettuate da un professionista con l’utilizzo di specifiche attrezzature.
Prima fase
Utilizzando un macchinario dotato di un disco con specifiche carte abrasive si va a levigare la superficie asportando pochi decimi di millimetro per rimuovere la vernice e le imperfezioni causate da graffi e colpi che il legno ha subito nel tempo. Ottenuta una superficie perfettamente complanare e priva di difetti si passa alla stuccatura.
Seconda fase
La stuccatura viene effettuata a mano con l’uso di una spatola. Si utilizza uno stucco bicomponente per legno a base di pigmenti di fibre di legno selezionate e soprattutto di resine poliestere insature sciolte in stirolo monomero. La presenza di resine termo-indurenti garantisce un’asciugatura rapida infatti, in seguito a reazione catalitica, hanno la capacità di indurire in virtù di perossidi organici e acceleranti aminici. Per questa ragione e perché garantisce un risultato ottimale viene utilizzato lo stucco bicomponente.
Terza fase
Dopo circa due ore lo stucco raggiunge un grado di asciugatura che permette di procedere con un ulteriore carteggiatura effettuata con un abrasivo a grana finissima al fine di rimuovere lo stucco in eccesso, agendo parallelamente alla direzione delle fibre del legno.
Quarta fase
La spazzolatura è una fase facoltativa che viene effettuata per far emergere maggiormente le venature del legno e ottenere un effetto più naturale. Viene utilizzata una macchina dotata di spazzole rotanti con setole di ferro.
Quinta fase
Applicazione della finitura finale che può essere scelta fra vernice (forma un sottile strato impermeabile, facile da pulire e mantenere. Può essere di tipo lucido, semilucido o opaco. Quelle a solvente – mono o bicomponente – sono molto resistenti ma in fase di applicazione rilasciano sostanze nocive per la salute. Quelle ad acqua – mono o bicomponente – hanno prestazioni di resistenza ormai vicine a quelle a solvente e sono più ecologiche e sostenibili. Esaltano maggiormente la tonalità del legno), cera (lascia traspirare il legno e ne esalta le tonalità. Richiede più manutenzione poiché scurisce col tempo e deve essere riapplicata periodicamente) e olio (permette al legno di traspirare, non chiudendone i pori, e dona un aspetto particolarmente caldo e naturale; richiede più manutenzione delle finiture a vernice ma meno di quelle a cera).
Ottima guida, davvero utile 🙂
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